iOS e la geolocalizzazione: Apple non spia nessuno, ma intanto parte la class action

iOS e la geolocalizzazione

Apple non spia nessuno, ma intanto parte la class action

La scorsa settimana l’argomento che ha fatto più discutere tutti i blogger mondiali, moltissimi utenti e moltissimi membri dei governi è stata la notizia che vede iPhone e iPad violare la privacy dei propri utenti tracciando all’insaputa degli stessi la loro posizione registrandola in un file di sistema di iOS. A fronte di questa notizia si sono scatenate in tutto il mondo una serie di azioni legali e non nei confronti di Apple in cui viene chiesto ufficialmente di fare luce sull’accaduto, nel frattempo, un utente di MacRumors ha scritto personalmente una lettera all’iCEO Steve Jobs chiedendo informazioni su quanto stava accadendo.

Chiamato direttamente in causa Steve Jobs ha risposto all’utente con una mail molto stringata e con lo stile che lo ha da sempre contraddistinto.

Ecco il testo integrale della mail:

Steve,
 
Puoi gentilmente spiegare per quale necessità è stato inserito un tool che traccia la posizione del mio iPhone? È abbastanza noioso sapere che la mia esatta posizione viene registrata in ogni momento della giornata. Magari tu puoi fare chiarezza prima che passi ad Android. Loro non registrano i miei dati.

Ed ecco la mail di risposta di Steve Jobs:

Oh, si lo fanno invece. Noi non spiamo nessuno. Le informazioni che stanno circolando sono false.

Nel frattempo però in USA è partita una vera e propria class action nei confronti di Apple e molte cause legali si sono aperte per salvaguardare la privacy degli utenti. Due cittadini americani infatti hanno depositato una denuncia  presso la Corte Distrettuale di Tampa, in Florida accusando Apple di frode informatica e di violazione della privacy.
I due cittadini americani hanno chiesto ufficialmente al giudice di fermare immediatamente la raccolta dei dati sui loro iPhone e iPad e un rimborso completo del costo del loro dispositivo in quanto come affermano loro stessi, se fossero stati a conoscenza di ciò, non avrebbero mai acquistato un dispositivo di Apple.

Non da meno anche il Wall Street Journal rincara la dose affermando che la registrazione della propria posizione avviene anche se l’utente disattiva completamente la geolocalizzazione in quanto iOS utilizza un sistema di trangolazione delle celle a cui il dispositivo è connesso per determinare la posizione, sebbene in questo modo la precisione e l’accuratezza dei dati sono abbastanza approssimativi.

Vi ricordiamo che sebbene Steve Jobs sia intervenuto nella vicenda, al momento Apple non ha rilasciato una risposta ufficiale su quanto sta accadendo, sebbene i più informati affermano che il problema del tracciamento della posizione effettuata da iOS sia in realtà un bug che verrà risolto con il prossimo aggiornamento software e che i dati raccolti non vengono inviati ad Apple o a terzi, bensì risiedono esclusivamente sul dispositivo stesso e che Apple non è in grado di associare i dati raccolti all’utente stesso in quanto vengono registrati in forma del tutto anonima e che in realtà questo file non conserva però l’esatta posizione dell’utente bensì le coordinate delle reti WiFi e  le celle telefoniche alle quali l’utente si connette.

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